Fili & nodi

fatti a mano con amore

Macramè e micro macramè

Il macramè è un intreccio di nodi che forma un merletto. Il termine deriva dalla parola araba makrama (o mahrama) che significa frangia decorata e per traslato indica il foulard ricamato con cui le donne turche adornano il capo. 
Importato dai marinai provenienti dai paesi arabi che facevano scalo al porto di Genova, si sviluppò inizialmente in Liguria tra il XV e il XVII secolo, e poi estendendosi a tutta la Penisola e oltre, ovunque gli abitanti della Liguria furono emigranti. 
Era usato  per decorare le frange della biancheria che andava ad arricchire i corredi da sposa e gli arredi ecclesiastici, tramandato dalle madri alle figlie, si è arriccchito e complicato seguendo la capacità e la creatività delle autrici, pur rimanendo fedele ai nodi di base. Le sequenze di nodi hanno nomi come jasmine, miriam, fatma che ne ricordano l'origine araba, arricchendosi di nuovi punti come stella, rosa, conchiglia, josephine.



Una delle più note artiste appassionate di quest'arte, fu Maria Picchetti, di Chiavari, che arricchì il macramè con nuove ed elaborate sequenze di nodi.
Da non dimenticare Valentina Cavandoli, considerata l'inventrice del punto cavandoli, basato su due nodi di base e l'alternanza di due o più colori.

Quello che oggi si definisce micro-macrame  è il macramè eseguito con fili molto sottili (circa 0,50 mm) per creare fantasiosi gioielli artigianali che includono nella trama a nodi perle, cristalli e pietre. 

Nessun commento:

Posta un commento